LETTERE DI LUCILE D.

Vita immaginaria e morte pubblica di Lucile Desmoulins


da La morte di Danton di Georg Büchner
con Paola Romanò
drammaturgia e regia di Paolo Bignamini
scene e aiuto regia Francesca Barattini
organizzazione Carlo Grassi
assistente Shantala Faccinetto
Foto di scena Stefania Ciocca
ScenAperta Altomilanese Teatri / Pacta . dei Teatri / deSidera / Lis Laboratoio Immagine Sensoriale
in collaborazione con Università degli Studi di Bergamo
Con il Patrocinio del Comune di Milano
Progetto “Autunno Büchneriano”, con il patrocinio di Goethe-Institut Mailand e Provincia di Milano
Da un prezioso suggerimento di Amelia Valtolina

Solo il silenzio, dopo quella battuta: “Viva il re!”
E' un'antiparola, come la definisce Paul Celan ne Il meridiano: “ (...)  la parola che strappa il filo, (...) un atto di libertà (...)”.
Anne-Lucile-Philippe Duplessis sposa nel 1790 il giornalista rivoluzionario Camille Desmoulins.
Il loro testimone di nozze: Robespierre.
Pochi anni dopo, nel 1794, i coniugi Desmoulins vengono ghigliottinati a distanza di una settimana l'una dall'altro, Camille – accusato di essere dantonista - il 5 aprile; Lucile il 13 aprile.
La morte di Danton di Georg Büchner si conclude proprio con l'arresto di Lucile, la quale, al grido di “Viva il re”, “viene circondata dalle guardie e condotta via”.
Della settimana di solitudine che separa la perdita dal marito dalla perdita della vita, Büchner non scrive: è in questo immenso spazio bianco in calce al testo, in questa pausa di segno e di senso che si proveranno a cercare le parole della nostra azione teatrale.
Un viaggio in compagnia dell'opera di Paul Celan, il quale, sempre ne Il meridiano (discorso pronunciato proprio in occasione del conferimento al poeta del Premio Georg Büchner il 22 ottobre 1960), parla, a proposito di un'altra opera büchneriana, Lenz, di un ulteriore passo verso la radicalità della parola.
“Il suo “Viva il re” - ci dice Celan, parlando di Lenz/Büchner - non è più parola, è pauroso ammutolire, qualcosa che toglie a lui – e anche a noi – il respiro e la capacità di parlare”.
Il “pauroso ammutolire” di Lucile verso la ghigliottina è un grido, ma anche – tecnicamente parlando – un'ellissi verbale, un viaggio della parola “al margine di se stessa”. Quale vertiginosa prolessi di Novecento!
La nostra Lucile sarà così, a sua volta, accanto a se stessa: le sue lettere (d'amore, di odio, supposte, inventate, appositamente scritte) rappresenteranno la traccia di una biografia immaginaria, un monologo che vaga nel silenzio di un passato di accese passioni e che finisce in un presente – di nuovo - di silenzio.
Un silenzio che risuona dell'insostenibile vuoto della perdita.



NOTE DI REGIA

La lama della ghigliottina diventa una lettera che cala improvvisamente dall'alto, il fendente con il quale un mago seziona la persona nella scatola magica, il taglio dei coltelli da lancio.
Una vivisezione della rivoluzione, del dramma, dei suoi personaggi, che parte dall'ultima battuta del testo di  Büchner e lo ripercorre all'indietro (ma non solo) costruendo una drammaturgia tesa a esplorare le estremità della storia, le sue possibilità, i suoi limiti.
Lucile, mago e vittima del mago, vittima e carnefice di se stessa, tenta di salvare la vita del marito Camille, ghigliottinato una settimana prima di lei: cercherà di strapparlo agli inferi, come Orfeo con Euridice, esplorando un passato che ricostruisce lei stessa passo (indietro) dopo passo (indietro).
Un altrove che Lucile inventa, scavandolo nello spazio bianco del copione, con la disperazione di chi ha perso tutto; lo inventa pervicacemente, coazione a fallire. A tentare e fallire.
Un ritorno a un presente di consapevolezza amarissima, popolato di vittime, tante vittime, pesci piccoli e pesci grandi, accomunati da una sorte che appare priva di senso.
Insensatezza, amplificata dalla perdita dell'unica persona che non si deve perdere: quella amata.


IL PROGETTO

Il progetto Lettere di Lucile D. prevede un percorso di residenza teatrale estiva con laboratorio di drammaturgia e performance teatrale, in calendario a Meina (NO) dal 24 al 26 luglio 2013, organizzato da LIS Laboratorio Immagine Sensoriale.
Il debutto dello spettacolo sarà al Teatro Oscar di Milano nel mese di novembre 2013.
A conclusione dell'iniziativa, è prevista una replica il 4 dicembre 2013 durante la giornata di studi  all'Università degli Studi di Bergamo Anatomia della rivoluzione: Georg Büchner a teatro.

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Autunno büchneriano

con il patrocinio del Goethe-Institut Mailand e della Provincia di Milano

In occasione del bicentenario della nascita del grande scrittore e drammaturgo tedesco Georg Büchner, sia l'Università degli Studi di Milano che l’Università degli Studi di Bergamo organizzano convegni centrati sull'attualità della sua figura e della sua drammaturgia e alcune importanti realtà teatrali delle due città propongono in cartellone eventi e spettacoli ispirati a suoi capolavori come "La morte di Danton" e "Woyzeck".
Il progetto si articola nell’arco di tempo di tre mesi e intende mettere in luce l’interesse che le arti e la filosofia hanno dedicato, nel corso del tempo, alla scrittura büchneriana.
Nel Novecento  poesia,  teatro,  musica e cinema non hanno mai cessato di guardare  alla possente rivoluzione estetica  implicita  nelle opere di Büchner .
Il programma itinerante avrà inizio presso la sede di Milano il 23 e 24 settembre 2013 con il convegno internazionale Ricezioni di Büchner, tra interculturalità e intermedialità, curato dal prof. Marco Castellari e dal prof. Alessandro Costazza (Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere)  in collaborazione con Goethe-Institut di Milano e il Piccolo Teatro di Milano e con il patrocinio della AIG - Associazione Italiana di Germanistica.
L’8 novembre debutterà al Teatro Oscar di Milano, dove resterà in cartellone fino al 24 novembre, lo spettacolo teatrale Lettere di Lucile D. - Vita immaginaria e morte pubblica di Lucile Desmoulins, riflessione teatrale su La morte di Danton di Georg Büchner interpretato da Paola Romanò e con la regia di Paolo Bignamini: un esperimento per dare voce alla parola ammutolita di Lucile.
Successivamente, la celebrazione si trasferirà a Bergamo.
Il 4 dicembre 2013 si terrà la giornata di studi Anatomia della rivoluzione: Georg Büchner a teatro organizzata dalla Prof.ssa Anna Maria Testaverde e dalla Prof.ssa Amelia Valtolina (in collaborazione con il Dipartimento di  Lettere e Filosofia e il Dipartimento di Lingue, Letterature straniere e Comunicazione dell’Università degli studi di Bergamo e con il patrocinio del Goethe-Institut Mailand), un’occasione per riconsiderare oggi l’opera ancor sempre rivoluzionaria dello scrittore e per presentare materiali video inediti che a tale opera sono stati dedicati.
La giornata si concluderà con la rappresentazione dello spettacolo Lettere di Lucile D. a Bergamo.